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Nike Alphafly è ai piedi di Eliud Kipchoge fin dal 2019, quando corse la distanza della maratona in meno di 2 ore. Ora, Alphafly NEXT% 2 ha contribuito al nuovo record del mondo registrato dal campione keniano sulle strade di Berlino

Come può evolvere la scarpa da corsa più veloce del mondo?

Vediamo come si è evoluta la Nike Air Zoom Alphafly NEXT%, la scarpa da running che ha portato Eliud Kipchoge a correre i 42K in meno di 2 ore (1h59'40" sul tracciato di Vienna il 12 ottobre 2019) e che lo ha supportato nella ricerca del nuovo record del mondo conquistato a Berlino il 25 settembre in 2h01'09".

Nike ha lanciato l'edizione numero 2 di questa calzatura da maratona che per molti è stata oggetto dei desideri, per altri un discusso strumento in grado di fornire “troppo” vantaggio agli atleti che la indossano in gara. La scarpa che domenica 25 settembre era ai piedi di Eliud Kipchoge durante la sua ennesima cavalcata da record sulle strade di Berlino.


La scarpa ai piedi di Kipchoge per il suo nuovo record

Da quando nel 2017 la prima Vaporfly si è fatta notare sull'asfalto del circuito di Monza, dove sempre il campione keniano Eliud Kipchoge la indossava nella prima prova della sua sfida alla maratona più veloce di sempre, il mondo delle calzature da running si è evoluto in modo rapido e radicale. Così, anche Alphafly, che in qualche modo rappresenta l'apice di questa evoluzione, ha aperto un nuovo capitolo con una calzatura che sulle prime può apparire molto vicina al modello che l'ha preceduta, ma che in realtà ha compiuto un nuovo salto in avanti. Chissà quanto veloce. Inutile dire che Alphafly NEXT% 2 si basa sugli insegnamenti dell'Alphafly originale.


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Alphafly Next% 2, più confortevole e reattiva

“Abbiamo imparato molto da Alphafly e dalle grandi performance che hanno ottenuto gli atletiche la indossavano – spiega Eliott Heath, Product Manager di Nike Running Footwear – ma il focus per Nike rimane quello di offrire una scarpa che sia confortevole per chi corre la maratona, ammortizzata e al tempo stesso capace di offrire un grande ritorno di energia per ottenere la massima performance".

E poi aggiunge: "Per questo abbiamo lavorato sul perfezionamento della costruzione della scarpa per accompagnare tutti i corridori sulla distanza della maratona con una stabilità e una transizione migliori. Abbiamo concentrato l'attenzione sulla tomaia Atomknit 2.0, abbiamo ridisegnato l'intersuola in schiuma Nike ZoomX e inserito una suola uno strato di gomma sottile nella suola per garantire maggiore aderenza e durata”.

Nike ha aggiornato gli spessori dell'intersuola, con un drop che oggi è di 8 mm, e per farlo non ha lesinato sul peso che è di 249 grammi per la misura 10 US, ossia una trentina di grammi in più rispetto alla precedente.


A guardarla bene, questa nuova Alphaflay ha le sembianze di un moderno bolide di Formula 1, con una linea aerodinamica, proporzioni maxi, e una sezione della suola che ha la forma di un'ala, proprio come quelle che si trovano sulle auto da competizione.

L'intersuola dell'Alphafly NEXT% 2 è costituita da una combinazione di schiuma ZoomX a tutta lunghezza (la schiuma più leggera e resistente di Nike), da una piastra in carbonio curva a tutta lunghezza e dai due cuscinetti Zoom Air, che l'anno resa celebre e discussa.


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Più schiuma ZoomX nell'intersuola

Nell'avampiede è stata aggiunta altra schiuma ZoomX proprio sotto i pod Zoom Air, che offre un maggiore ritorno di energia e contribuisce a garantire una transizione fluida dal tallone all'avampiede durante la falcata. Il tallone leggermente più largo contribuisce a migliorare la stabilità e la transizione nei cambi di ritmo.

A sentire Eliott Heath viene da chiedersi se sia più importante la funzione della schiuma ZoomX o quella degli Air Pod che hanno una reattività superiore a qualsiasi altro materiale, anche le schiume più moderne e sofisticate. Ciò spiega come mai Nike ne abbia inseriti ben due nella Alphafly. Tuttavia Eliott chiarisce: “È l'insieme di schiuma ZoomX, Zoom Air e piastra in fibra di carbonio che conferisce a questa calzatura le sue caratteristiche di reattività e di ritorno di energia che l'hanno resa così unica”.

I designer di Nike hanno lavorato anche sulla tomaia in flyknit Atomknit 2.0, che è stato rinforzato per garantire il contenimento nell'avampiede, la traspirazione sopra le dita dei piedi e una comoda imbottitura sotto le stringhe. Nike ha pensato anche a un collare più imbottito, vera novità in una calzatura così leggera ed essenziale.

Il nuovo modello di Nike Air Zoom Alphafly NEXT% 2, è stato rilasciato a giugno al prezzo di 305 euro.




Prof. Enrico Olivieri

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Aggiornamento: 2 ago


Arriva il CARBONIO nel TRAIL RUNNING

Svelato il prototipo della PRIMA SCARPA IN CARBONIIO nell'UTMB. I vincitori della gara di Chamonix hanno corso indossando scarpe che "non esistono" e che il grande pubblico potrà utilizzare solo tra qualche mese: Katie Schide, prima tra le donne, e Kilian Jornet, hanno corso utilizzando scarpe da trail running che ancora non conosciamo e che i runner potranno comprare e provare solo tra qualche mese. L'atleta statunitense del team The North Face ha tagliato il traguardo in 23 ore e 15 minuti, mentre "l'alieno" Kilian ha chiuso la gara in 19 ore e 49 minuti, con un record che ha lasciato tutti a bocca aperta. Entrambi hanno usato modelli di scarpe che ancora non conosciamo nel dettaglio: per "averli" dovremo attendere ancora un po'. Ma ti posso svelare in anticipo qualche segreto di queste calzature.

Katie Shide, l'Utmb ed il prototipo delle "VECTIV di The North Face" Katie aveva già corso due volte l'Utmb. Pochi giorni prima della gara aveva confessato di essere in forma, di essere di nuovo pronta alla sfida e di voler "fare bene". Forse nemmeno lei si immaginava tanto... L'atleta americana di The North Face ha battuto Marianne Hogan in una gara combattuta: Katie era partita rapida, andando subito al comando e in fuga, fino a quando è stata ripresa e passata dalla canadese. Fino agli ultimi 30 km di gara, quando non c'è stata storia. Katie ha utilizzato un prototipo della serie Vectiv di The North Face: una scarpa pensata per i trail più impegnativi che è stata ottenuta dopo mesi di studio e utilizzando alcune delle tecnologie più all'avanguardia. IL TRAIL RUNNING SECONDO "THE NORTH FACE" La nuova serie Vectiv, disponibile sul mercato con diversi modelli solo nella prossima primavera, è stata ripensata coniugando l'esperienza di The North Face nel trail running con le innovazioni delle più recenti (e più vincenti) "super shoes" della maratona. Piastra in carbonio, miscele di Eva e Pibex nella soletta. "Abbiamo studiato a fondo le 'super shoes' di ultima generazione e abbiamo voluto creare una scarpa unica nel suo genere che è declinata in diversi modelli che rispondono alle esigenze dei runner", ci spiegano i responsabili del comparto trail di The North Face. La nuova serie Vectiv avrà quindi modelli per il trail e l'ultra trail, altri pensati nello specifico per le gare vertical. "Abbiamo lavorato con i migliori team di progettisti e abbiamo ascoltato le esigenze degli atleti", aggiungono dal brand. Confessando un dettaglio sull'arrivo di Katie a Chamonix: "Guardavamo lei, ci veniva da piangere per la gioia. Ben fatto Katie, sei grande. Poi guardavamo le scarpe, e ci veniva da piangere ugualmente. Ben fatto The North Face".

E "re" Kilian? Beh, anche lui ha indossato scarpe di cui, fin qui, sappiamo ben poco. Le Nnormal con cui ha stabilito il nuovo record della gara possono essere preordinate sul sito ufficiale del brand, non si sa ancora quando saranno effettivamente disponibili. C'è curiosità, perché sicuramente le gambe, il cuore, la mente e le capacità di questi Top Runner fanno la differenza, ma anche le scarpe hanno giocato il loro ruolo nella vittoria dell'Utmb e il marchio lanciato da Kilian sta già attirando l'interesse di migliaia di runner che amano correre sui sentieri di montagna. E, chissà, che magari sognano di guadagnare qualche secondo provando le sue nuove scarpe.

Ecco in ANTEPRIMA l'immagine della scarpa che ha dato inizio alla rivoluzione del Trail Running:

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