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Aggiornamento: 25 gen 2022


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Il plank è considerato un ottimo esercizio di tonificazione total body. Quando, però, si tratta di potenziare il core, ridurre al minimo la lombalgia e massimizzare le prestazioni, è bene introdurre anche delle varianti rispetto al plank classico. In particolare, è molto indicato il bear plank, conosciuto anche come camminata dell'orso: un esercizio a corpo libero che si concentra sul rafforzamento dei muscoli che stabilizzano la colonna vertebrale.

Uno dei vantaggi del bear plank è che non richiede alcuna attrezzatura, anche se può essere utile avere un tappetino per un maggiore comfort. Sebbene si tratti di un esercizio relativamente sicuro, è bene consultare sempre il proprio medico prima di inserirlo nella propria routine di allenamento.


Muscoli coinvolti nell'allenamento

Il bear plank è una variante del classico plank che allena in maniera molto efficace il core, che include sia i muscoli addominali più profondi sia i muscoli presenti lungo la colonna vertebrale. Fanno parte di questo gruppo anche gli obliqui esterni e interni, che sono i muscoli che si trovano su entrambi i lati del busto e che collegano i fianchi e le costole. Si tratta di gruppi muscolari fondamentali. Infatti, molti di questi muscoli centrali impediscono alla colonna vertebrale di torcersi o piegarsi di lato in maniera innaturale durante i movimenti quotidiani e le attività sportive. Il bear plank e le sue varianti attivano anche l'addome trasversale, che corre orizzontalmente sotto gli obliqui e il retto dell'addome. Nel complesso, la ricerca mostra che il rafforzamento completo di questi muscoli centrali riduce i sintomi della lombalgia e il rischio di lesioni, oltre a migliorare le prestazioni atletiche.

Anche il plank nella sua versione base allena un elevato numero di muscoli.


Il bear plank e le sue varianti

Il bear plank è una variazione del classico plank, con livello da principiante a intermedio, che consente di aumentare o diminuire la difficoltà a seconda del proprio livello di forma fisica. Ecco l'esercizio base e alcune variazioni.


Bear plank standard

Il bear plank è adatto per la maggior parte delle persone sane, con un certo grado di allenamento. Si consiglia di praticarlo due-tre volte alla settimana, come parte della propria routine di fitness generale.

  • Mettersi a carponi, con le mani appoggiate a terra, in linea con le spalle, le ginocchia in linea con i fianchi, i piedi flessi e le dita dei piedi sul pavimento.

  • Spingere le mani nel terreno per attivare i muscoli delle spalle e del torace. Contrarre i glutei e piegare leggermente il coccige. Contrarre gli addominali facendo un respiro completo e spingere l'ombelico verso la colonna vertebrale.

  • A questo punto sollevare le ginocchia di circa 2,5 cm in modo che "galleggino" appena sopra il suolo. Tenere il mento e la esta in posizione neutra, con gli occhi fissi sul pavimento direttamente sotto la testa.

  • Inspirare ed espirare in modo controllato.

  • La parte inferiore e quelle centrale della schiena dovrebbero essere leggermente arrotondate. Evitare di inarcare la schiena o di far "cadere" lo stomaco verso il pavimento.

  • Mantenere questa posizione per almeno 20 secondi. Fare tre serie.

Trattenuta addominale (più facile)

Chi trova il bear plank troppo difficile, può iniziare con questo esercizio, che aiuta a costruire la forza necessaria per progredire. La più grande differenza in questa variante è che le ginocchia rimarranno a terra mentre si contraggono core e glutei.

  • Per eseguire l'esercizio, eseguire tutti i passaggi descritti nell'esercizio precedente, ma tenere le ginocchia a terra mentre si attivano addominali e glutei.

  • Anche tenuta e ripetizioni sono le stesse dell'esercizio precedente.

Questa variante è fra gli esercizi utili anche nel workout post parto.


Sollevamento alternato delle gambe (più difficile)

Una volta che ci si sente a proprio agio nell'eseguire il bear plank per tre serie da 60 secondi, si può passare al sollevamento delle gambe. Si tratta di un esercizio simile alla camminata dell'orso, che utilizza la stessa posizione di tenuta, tuttavia, si solleverà lentamente un piede alla volta. Anche in questo caso, si consiglia di eseguire il movimento due-tre volte alla settimana come parte della propria routine di fitness generale.

  • Per eseguire questa variante, posizionarsi esattamente come nel primo esercizio.

  • Una volta che si è in posizione fluttuante, sollevare lentamente il piede destro di 2,5 cm da terra per circa 1 secondo.

  • Riportare il piede a terra e ripetere sul lato sinistro.

  • Inspirare ed espirare in modo controllato mentre si eseguono i sollevamenti delle gambe. Cercare di mantenere una colonna vertebrale neutra ed evitare di inarcare la schiena o di far "cadere" lo stomaco verso il pavimento.

  • Eseguire tre serie di 10-20 sollevamenti delle gambe (5-10 su ciascun lato).

Piccoli calci (più difficile)

I piccoli calci abbinati alla camminata dell'orso sono una variante più avanzata rispetto ai sollevamenti alternati delle gambe. Questo esercizio dovrebbe essere eseguito solo una volta che si riesce a fare comodamente l'esercizio precedente. Si tratta di un modo eccellente per riscaldarsi dinamicamente prima dell'allenamento. È consigliabile effettuarlo due-tre volte alla settimana.

  • Per eseguire l'esercizio ripetere i primi passaggi del bear plank.

  • Una volta che si è in posizione fluttuante con le ginocchia alzate, sollevare il piede destro e abbassare l'anca destra verso il suolo, ruotando i fianchi verso sinistra.

  • Portare la gamba destra davanti al ginocchio sinistro nello spazio creato dalla rotazione. Quindi, calciare la gamba destra dritta.

  • Tornare alla posizione di partenza e ripetete sull'altro lato.

  • Eseguire 10–20 calci (5–10 su ciascun lato) per tre serie.



Prof. Enrico Olivieri

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Aggiornamento: 25 gen 2022


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Avere addominali tonici e un core forte e scolpito è un obiettivo complicato, praticamente impossibile da raggiungere con un solo esercizio. Ma per avvicinarsi alla meta è meglio concentrarsi sui plank o sui crunch? Sebbene entrambi gli esercizi siano validi, i più indicati per il rafforzamento del core sono i plank. I crunch, infatti, per quanto benefici sotto diversi punti di vista, potrebbero non essere così validi per allenare la fascia addominale profonda e potrebbero anche nascondere qualche insidia. Quindi, alla domanda "per potenziare il core bisogna eseguire plank o crunch?", la risposta è quasi sempre: molti plank in abbinamento a qualche crunch.


Meglio plank o crunch?

I crunch possono sì far "bruciare" gli addominali, ma non sono sempre così efficaci come potrebbe sembrare in apparenza. Infatti, coinvolgono solo una piccola parte dei numerosi muscoli che compongono il core. Isolano e fanno lavorare il retto addominale per aiutare a sviluppare risultati visibili, ma non allenano le fasce muscolari del core che sono fondamentali per la forza e la funzionalità della parte. Questo "isolamento" è ciò che rende gli addominali doloranti e affaticati dopo l'allenamento. Di per sè, l'affaticamento muscolare non è necessariamente una cosa negativa, ma può costringere il corpo a fare affidamento su altri muscoli per alimentare l'esercizio. Ecco perché, quando le persone cercano di costruire i loro addominali eseguendo solo crunch, spesso finiscono invece per allenare altre zone, come i flessori dell'anca, e non raggiungono i loro obiettivi principali.

Cosa ancora più problematica, i crunch, se eseguiti in modo improprio, possono aumentare il rischio di lesioni. Per esempio, spingere parte della colonna vertebrale contro il pavimento durante l'esecuzione potrebbe stressarla, causando dolore alla parte bassa della schiena. Questi movimenti possono anche comprimere la parte anteriore della colonna vertebrale, il che potrebbe portare a una maggiore pressione sui dischi intervertebrali. Il dolore al collo è un altro problema comune dei crunch. Infatti, dopo alcune serie, quando ci si inizia a stancare, o quando si è poco allenati, si potrebbero iniziare ad alzare la testa e il collo per completare il crunch, sforzando i muscoli cervicali. Fra l'altro, come avviene per le compensazioni dei flessori dell'anca, tirare il collo significa non usare gli addominali al massimo delle loro potenzialità. I crunch potrebbe peggiorare poi un'eventuale diastasi dei retti addominali.


Perché sono indicati i plank

Quanto detto non significa che i crunch siano dannosi o non servano a nulla. Vuol dire che la strategia migliore consiste nel diminuire le serie di crunch, integrandole con molte di plank. Abbinare pochi crunch a molti plank, infatti, rende l'allenamento addominale più sicuro ed efficace. A differenza dei crunch, i plank coinvolgono tutti i muscoli del core, mantenendo la colonna vertebrale in una posizione più sicura. Inoltre, coinvolgono anche le spalle, i dorsali (parte superiore della schiena), i quadricipiti e i glutei, per mantenere una linea retta dalla testa ai fianchi ai talloni. Ma come per i crunch, è essenziale eseguirli correttamente per ottenere il massimo dei benefici e ridurre lo stress sulla parte bassa della schiena.

Compiere i plank allena un elevato numero di muscoli.


Come eseguire correttamente i plank

Per ottenere benefici senza correre rischi è essenziale eseguire correttamente i plank. Ecco come fare.

  • Mettersi in ginocchio.

  • Apoggiare mani e avambracci a terra, davanti a sé. I gomiti sono direttamente sotto le spalle (le dita delle mani sono rivolte in avanti).

  • Allungare le gambe dietro di sè con le dita dei piedi piegate e appoggiate a terra.

  • Contrarre il core, i quadricipiti e i glutei e fare forza sulle dita dei piedi e gli avambracci per sollevare il corpo da terra. Tenere la schiena piatta e il corpo in linea retta dalla testa ai fianchi fino ai talloni.

  • All'inizio mantenere la posizione per 20-30 secondi e ripetere per 3 volte. Poi aumentare gradualmente tempi e serie.

Attenzione: spesso, si tende ad alzare i fianchi per compensare la debolezza degli addominali inferiori, stressando i flessori dell'anca. Per evitarlo, stringere forte i glutei insieme agli addominali. Cercare di appiattire l'arco della parte bassa della schiena e piegare il coccige.


Due varianti per allenare il core

Esistono molte varianti di plank. Per esempio, i principianti possono tenere le ginocchia appoggiate, mentre chi è già allenato può aggiungere un sollevamento della gamba. Esistono varianti anche per allenare meglio il core. Eccone un paio.

Plank con sollevamento Mettersi nella posizione classica di plank. Quindi, sollevare la gamba destra di qualche centimetro da terra. Mantenere la posizione per 20 secondi. Tornare a terra e ripetere dall'altro lato. Iniziare facendo 3 serie.

Plank laterale Stendersi su un fianco, appoggiandosi sull'avambraccio inferiore. Il gomito dovrebbe essere direttamente sotto la spalla per evitare di esercitare troppa pressione sull'articolazione. Le gambe dovrebbero essere distese in avanti, in linea con il busto, e i piedi uno sopra l'altro. Mantenendo i fianchi in linea con la schiena e le gambe, sollevarli da terra. Tracciare una linea retta dai talloni ai fianchi alla testa. Mantenere questa posizione il più a lungo possibile senza errori. Poi cambiare lato. Iniziare facendo 3 serie.



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